Finalmente il viaggio è iniziato. Siamo arrivati alla nave quasi mentre chiudevano per salpare. Ultimi ad entrare, ma accolti con sorrisi e gentilezza. Abbiamo chiesto ed ottenuto di poter portare Ninetta in camera, piuttosto che chiuderla in una gabbia e lei è stata davvero fantastica, anche quando siamo andati a farci qualche passeggiata per la nave.
Il mare era calmo, nella nostra quadrupla interna l'aria condizionata funzionava poco, ma andava comunque bene.
La mattina dopo ci siamo svegliati verso le 8.15 e circa 10 minuti dopo l'annuncio da parte della signorina Snav che la nave sarebbe arrivata in porto circa 4 ore più tardi del previsto, causa problemi tecnici. Stavamo andando pianissimo, il motore doveva avere più di qualche problema.
Siamo andati a fare colazione e un piccolo giro per la nave: andavamo davvero piano. Un signore ci raccontava della sua professione tennistica, mentre cercava di autoconsolarsi "si sono tenuti larghi, sicuramente arriviamo prima", ma nella mia testa c'era "non scendiamo prima delle 13".
Quando si poteva vedere la costa, abbiamo preso il cane e ce ne siamo andati sul ponte. Abbiamo visto il pilota entrare nella nave (è sempre un'emozione vedere quest'uomo che salta da una barchetta ad un portellone della nave) e ci siamo goduti tutte le manovre, compresa la difficoltà nell'inserire la retromarcia. Ma eccoci qui. Ore 13.30 sbarchiamo, ma qualcuno tappava tutta la fila delle auto, perciò mi fanno fare marcia indietro e mi permettono di uscire dall'altro lato. Siccome sono l'ultimo della fila, esco per primo. Mentre esco, anche il camper davanti a me sta facendo manovra.
Troviamo un posto dove parcheggiare e Roberta va a fare la spesa, mentre io passeggio il cane. Torna con arancine, pasta al forno, pane e panelle. E' il suo regno, si vede che lo conosce bene. E si vede che conosce bene anche me.
Dopo pranzo partiamo verso San Vito lo Capo e alle 16.00 circa siamo all'area sosta. Non incontriamo particolare traffico, ma le statali sono lente perché passano in mezzo ai paesetti.
Avevamo prenotato il posto, arriviamo e ci parcheggiamo. L'area sosta è quella dello scorso anno e siamo contenti. Andiamo subito a comprare il pesce: tre belle orate da fare alla griglia. Una passeggiata in città ci rivela che stanno mettendo su un palco per la musica dal vivo. Ci sono cantanti che teoricamente dovrebbero essere famosi, ma anche se li conosco non ne ricordo il nome. Mi sento un pò come mio padre quando ero ragazzo.
Mentre ero lì ad osservare le prove, un ragazzino passa e mi da due colpetti con un palloncino. Io penso : "sto periodo attiro i matti". Decidiamo di andarcene e c'era di nuovo l'idiota dei palloncini. Cerca di dare un palloncino in testa a Roberta, ma io lo paro. Fa il gesto di suonarmelo addosso, senza farlo, ed io penso che gli vorrei dare uno schiaffone con la bella orata che ho nella busta. Nella mia testa gli schiaffoni con l'orata si moltiplicano.
Andiamo al negozio di articoli sportivi e gli schiaffoni con l'orata vengono sospesi. Trovo un pò di esche per andare a pescare: americano e koreano, 8,50 euro.
Torniamo al camper, ci mettiamo i costumi ed andiamo a fare il bagno. Camminiamo in mezzo ai pesci ed è fantastico. L'acqua è un brodo. Ci facciamo un bagno di un'ora, ci asciughiamo mentre guardiamo un pò delle prove, poi corriamo al camper a fare il barbequè.
Le orate sicule alla brace sono qualcosa di davvero squisito. Me ne faccio fuori due. Una goduria.
Portiamo fuori il cane, facciamo un giro in bicicletta (Andrea) e verso le 22.30 ce ne andiamo a dormire con una serie di ventilatori puntati e tutte le finestre del camper aperte. Non ce la faccio neanche a scherzare due minuti e cado in letargo.
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